Fulmini_da_terra

Decisi di terminare quella sera la bustina di fiori e foglie di una pianta iraniana, l’avevo ricevuta in dono dalla cantante che avevo ospitato qualche anno prima e trattandosi di una pianta esotica ero stato estremamente attento a non dissiparla. Misi allora un pentolino pieno d’acqua sul fuoco. 

Non ci eravamo scambiati alcuna parola da quando era entrato, non sapevo se lui sapesse ma soprattutto ero ancora in una dimensione onirica tale che osservavo da fuori ogni gesto che io stesso compivo. Sistemò il suo impermeabile ed aprì la sacca, ci infilò la mano e tirò fuori una busta di plastica quasi a brandelli. Dentro c’era un barattolo di vetro rossastro avvolto ancora con della carta di giornale, lo scartò e mise il contenitore sul tavolo. <Questo te lo regalo>. Emetteva una luce debole ma sufficiente da illuminare quasi tutta la stanza, la candela non serviva più. < L’ho preso proprio stasera, ero salito su di un albero per aspettare le prime avvisaglie del temporale e stavo preparando l’obiettivo. Lo sai come faccio: inquadro con l’obiettivo ed appena il fulmine compare scatto e catturo in un barattolo trasparente. Ne ho presi diversi oggi, questo tende un po’ al rosso perché il sole era calato da poco e sull’orizzonte c’era ancora un po’ di luce sfumata alle onde corte della luce>. Era un curioso oggetto che se avvolto con della carta non dissipava luce e non appena veniva portato allo scoperto irradiava. Una sorta di lampadina alternativa, infatti al centro si poteva vedere un filamentoso fascio di energia. Assumeva movimenti liquidi pur assomigliando ad un filo rigido e questo lo rendeva quasi ipnotico come una fiamma. <In molti pensano che i fulmini siano scariche che vanno dalle nuvole verso la terra, in realtà ne ho catturati alcuni che fanno l’esatto opposto. Sono emanazioni che la terra rilascia di tanto in tanto e sono visibili proprio quando interagiscono con le nuvole ionizzanti delle perturbazioni. Sono i fulmini che salgono>. 

Intanto l’acqua bolliva e misi in infusione i fiori.